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Τετάρτη 5 Φεβρουαρίου 2020

EMC - Otorinolaringoiatria

Cavità orale, ghiandole salivari: tumori benigni e maligni delle labbra
Publication date: March 2020
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 19, Issue 1
Author(s): C. Beauvillain de Montreuil, M.-H. Tessier, J. Billet, avec la collaboration d’A. Jourdain
Riassunto
I tumori delle labbra sono facilmente accessibili alla vista e devono essere rilevati in anticipo. Questi tumori si sviluppano a spese della pelle, delle mucose o del vermiglio. Perciò, si trovano tumori cutanei sviluppati a partire dalla pelle labiale o dal vermiglio e tumori della mucosa nati a scapito della mucosa labiale. I tumori cutanei sono di origine epiteliale, pigmentaria, vascolare o annessiale. Alla nozione di stati precancerosi, si tende a sostituire la nozione più ampia di malattie potenzialmente maligne, tra cui le lesioni cheratosiche bianche sono le più frequenti. Una gestione precoce deve evitarne la degenerazione. I tumori maligni delle labbra sono dominati dai carcinomi epidermoidi (CE) sviluppati dal vermiglio o dalla mucosa adiacente. La loro gestione è simile a quella degli altri tumori delle vie aerodigestive superiori (VADS) e prevede la ricerca di un secondo tumore mediante un esame oto-rino-laringoiatrico (ORL) e di adenopatie metastatiche attraverso la clinica e l’imaging dominato dall’ecografia. Il trattamento locale dei CE consiste principalmente nell’escissione chirurgica o nella curieterapia; il trattamento delle aree linfonodali dipende dalle dimensioni del tumore e dai dati della palpazione e dell’ecografia. I carcinomi basocellulari (CBC), che sono più rari, si sviluppano principalmente a partire dal versante cutaneo del labbro superiore. Gli altri tumori maligni sono ancora più rari, dominati dai melanomi (e dal loro stato precanceroso, il melanoma in situ di Dubreuilh). La loro gestione diagnostica e terapeutica è identica a quella dei melanomi cutanei o della mucosa provenienti da altre zone. Si possono trovare altri tumori maligni eccezionali sulle labbra, in particolare il tumore di Merkel e il dermatofibrosarcoma di Darier e Ferrand.

Tumori parafaringei
Publication date: March 2020
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 19, Issue 1
Author(s): N. Fakhry
Riassunto
I tumori dello spazio parafaringeo sono rari (meno dell’1% dei tumori della testa e del collo). Sono di eziologie varie, ma gli adenomi pleomorfi provenienti dalla parotide (spazio parafaringeo prestiloideo), i tumori nervosi, i paragangliomi del nervo vago e le linfoadenopatie (spazio parafaringeo retrostiloideo) rappresentano la stragrande maggioranza dei casi. Questi tumori sono asintomatici per molto tempo e, quindi, al momento della loro diagnosi, hanno spesso dimensioni importanti. Una valutazione radiologica, basata, in particolare, sulla risonanza magnetica, è indispensabile di fronte a qualsiasi massa dello spazio parafaringeo. La chirurgia in questa regione profonda, il cui ambiente vascolonervoso è importante, deve essere discussa caso per caso, in quanto può presentare difficoltà tecniche ed essere una fonte di importanti sequele funzionali.

Lesioni maligne del velo palatino
Publication date: March 2020
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 19, Issue 1
Author(s): L. Fath, J. Perruisseau-Carrier, P. Schultz
Riassunto
Il velo, vero e proprio setto muscolomucoso appartenente all’orofaringe, separa il rinofaringe dall’orofaringe in basso e indietro e dalla cavità orale in basso e in avanti. Le lesioni maligne del velo palatino sono dominate dai carcinomi malpighiani, il cui principale fattore di rischio è il consumo cronico di alcol e tabacco. Tuttavia, negli ultimi anni, è stato visto emergere un nuovo fattore di rischio: lo human papilloma virus (HPV). Le lesioni maligne del velo possono essere scoperte accidentalmente o rivelarsi tramite disfagia, dolore faringeo o adenopatia cervicale. La valutazione richiede un esame obiettivo di tutte le vie aerodigestive superiori (VADS), al fine di definire la localizzazione, la dimensione e la presenza di adenopatie e di ricercare una lesione sincrona. Una nasofibroscopia deve valutare il versante nasale del velo. Vengono eseguiti un’endoscopia in anestesia generale, una biopsia della lesione, una TC con contrasto dalla base del cranio al torace e un esame radiologico mediante risonanza magnetica (RM) per determinare lo stadio tumor-node-metastasis (TNM). Per le lesioni estese, può essere necessaria una tomografia a emissione di positroni associata a una TC (PET-TC) per escludere delle localizzazioni secondarie. Il trattamento deve tenere conto della grande linfofilia dei carcinomi epidermoidi orofaringei e della necessità di mantenere o ripristinare un velo funzionale. I tumori classificati T1 o T2 vengono prontamente trattati chirurgicamente. La perdita di sostanza viene ricostruita tramite lembi locali, regionali o liberi. È legittimo realizzare una radiochemioterapia per trattare le lesioni il cui asse maggiore è superiore a 4 cm, per le quali l’escissione con margini sani sarebbe troppo demolitiva per proporre una ricostruzione con risultati funzionali soddisfacenti.

Otite sieromucosa dell’adulto
Publication date: March 2020
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 19, Issue 1
Author(s): D. Bakhos, C. Dorbeau, L. Boullaud, E. Lescanne
Riassunto
L’otite sieromucosa è spesso considerata una condizione rara negli adulti. Tuttavia, si tratta di un motivo frequente di consultazione medica nell’adulto. La sua comparsa deve far ricercare una patologia sottostante. L’anamnesi è essenziale e ricerca in particolare degli antecedenti o dei fattori favorenti. L’otoscopia trova un versamento retrotimpanico. Il resto dell’esame obiettivo ricerca un’infezione nasosinusale, anche se l’endoscopia della cavità nasale si sforza di escludere in primo luogo un’ostruzione di origine neoplastica dell’orifizio della tuba rinofaringea. L’audiometria mostra una sordità di trasmissione o mista e il timpanogramma mostra una riduzione della compliance del sistema timpano-ossiculare. Il carattere unilaterale e la non regressione sotto trattamento medico devono portare a eseguire una valutazione radiologica per eliminare le diagnosi differenziali. Il trattamento medico empirico rimane controverso. In caso di fallimento di un trattamento medico ben condotto, è spesso necessaria l’installazione di aeratori transtimpanici. È necessaria un’adeguata gestione di questa patologia per prevenire la formazione di sacche di retrazione che rischierebbero di trasformarsi in otiti croniche colesteatomatose.

Fattori di rischio di cancro delle vie aerodigestive superiori
Publication date: July 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 3
Author(s): F. Rubin, C. Legoupil, C. Hill
I tumori delle vie aerodigestive superiori (VADS) sono un gruppo eterogeneo di tumori. I principali fattori di rischio di cancro della laringe, della cavità orale, dell’orofaringe e dell’ipofaringe sono, in ordine di importanza, il tabacco, l’alcol, un consumo di frutta inferiore a 300 g/die e di verdure non amidacee inferiore a 300 g/die, un’infezione da papillomavirus umano (HPV) e, infine, delle esposizioni professionali (amianto, vapori di acidi forti, derivati del nichel e del cromo). I primi due fattori, tabacco e alcol, aumentano ciascuno i rischi in modo indipendente e, quando sono associati, il che è frequente, i rischi sono approssimativamente moltiplicati. La sospensione del fumo e del consumo di alcol consente una riduzione del rischio, con un ritorno allo stesso rischio dei non-consumatori dopo almeno 20 anni di astinenza. I principali fattori di rischio dei cancri del rinofaringe sono l’infezione da virus di Epstein-Barr (EBV), il tabacco e la dieta (pesce salato alla cantonese). Il principale fattore di rischio di cancro delle cavità nasosinusali è di ordine professionale (principalmente lavoratori esposti a polvere di legno e a tannini).

Blast auricolare
Publication date: July 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 3
Author(s): S. Ballivet de Régloix, O. Maurin, Y. Pons, L. Genestier, P. Clément, A. Crambert
Le lesioni da blast si incontrano spesso nei moderni conflitti armati, sia in un contesto terroristico o militare che in caso di incidente industriale. Le lesioni auricolari sono quelle più frequentemente osservate nelle lesioni da blast primarie. Sono dovute a un improvviso aumento della pressione nel meato acustico esterno, all’origine di lesioni dell’orecchio medio o, anche, dell’orecchio interno. Un blast può essere provocato da uno schiaffo sul meato acustico esterno, ma le lesioni più tipiche e dimostrative sono causate dall’effetto di soffio provocato da un’esplosione. Le lesioni auricolari sono secondarie e la gestione si concentra sulle insufficienze multiorgano, immediate o ritardate, in particolare il blast polmonare. Lo stato della membrana timpanica non fornisce informazioni su questo rischio e una rinofibroscopia precoce alla ricerca di un blast laringeo sembra un esame più pertinente. I blast auricolari sono caratterizzati da significativi segni funzionali che non sono correlati all’esame otoscopico. La perdita uditiva neurosensoriale è, il più delle volte, definitiva. A distanza dall’evento, la ricerca del blast auricolare è fondamentale, perché i disturbi funzionali che ne conseguono peggioreranno la qualità di vita di questi pazienti già fisicamente e psicologicamente colpiti da un’esplosione.

Disfonia spasmodica
Publication date: July 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 3
Author(s): D. Robert, D. Korchia, H. Somma, S. Soulayrol, A. Mattei
La disfonia spasmodica (DS) è una patologia vocale rara e invalidante, che si manifesta con una voce serrata, spasmodica e, a volte, tremante, colpisce prevalentemente le donne e compare verso i 50 anni. È una distonia focale, a volte associata ad altre distonie. Questa distonia laringea non influenza né la respirazione né la deglutizione. La diagnosi è clinica (visualizzazione delle corde vocali e analisi della voce). Il trattamento di riferimento per questa patologia è l’iniezione di tossina botulinica nei muscoli laringei. In caso di insuccesso dell’iniezione di tossina botulinica, sono proposte delle procedure chirurgiche.

Iperacusia
Publication date: July 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 3
Author(s): A. Londero, D. Bouccara
L’iperacusia è un sintomo otologico relativamente frequente, spesso associato a un acufene soggettivo, che può costellare l’evoluzione di molte patologie oto-rino-laringoiatriche, neuropsicologiche o generali. Nei casi più gravi, può portare a una grave desocializzazione degli individui affetti, che sono costretti a isolarsi in un ambiente artificialmente silenzioso. Una migliore comprensione della nosologia e della fisiopatologia di questo complesso disturbo consente di sviluppare strategie di gestione efficaci, basate essenzialmente sulla rieducazione sonora e su brevi terapie cognitivocomportamentali.

Screening della sordità nel bambino
Publication date: July 2019
Source: EMC - Otorinolaringoiatria, Volume 18, Issue 3
Author(s): M. François
Lo screening dei disturbi dell’udito nel bambino ha lo scopo di isolare in una determinata popolazione, con esami semplici, rapidi e poco costosi, un sottogruppo di bambini ai quali proporre esami diagnostici della sordità, più specifici, più precisi, ma più costosi e più dispendiosi in termini di tempo. Il test di screening ideale è quello che non manca un bambino che abbia un’ipoacusia, pur avendo il numero minimo di bambini che, alla fine, risultano avere un udito normale. Nel periodo neonatale, lo screening fa ricorso a metodi obiettivi: otoemissioni provocate, prodotti di distorsione o potenziali evocati automatizzati. Nella prima infanzia, utilizza giocattoli sonori. In Francia, l’udito è controllato dalla medicina scolastica prima del passaggio in corso di preparazione e prima dell’ingresso nella scuola secondaria con un test audiometrico tonale con cuffia semplificato. Al di fuori di questi periodi chiave, qualsiasi sospetto di ipoacusia da parte dei genitori o delle persone che si occupano del bambino deve portare a esami di screening dei disturbi uditivi. Se gli esami di screening sono positivi, il bambino deve essere sottoposto a un esame oto-rino-laringoiatrico (ORL) e a esami audiometrici adeguati alla sua età per negare o confermare l’ipoacusia e, in quest’ultimo caso, per precisarne il meccanismo e il grado.

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